lunedì 25 febbraio 2008

Termovalorizzatori o Inceneritori?

Come far sparire i nostri problemi... Bruciandoli.


In Italia li consideriamo Energia Rinnovabile e li sovvenzioniamo come tali.
La loro sicurezza per la salute non e’ mai stata provata, ma solo molto probabilisticamente “supposta”.

Oltre che pagare le tasse sulla spazzatura, in Italia sovvenzioniamo questi impianti anche attraverso una trattenuta sulla bolletta elettrica di circa il 7% che è chiamata CIP6.

Questo deriva da un provvedimento del Comitato Interministeriale Prezzi nato da una nobile idea nel 1992 dove si disponeva di detrarre dalla bolletta un onere da destinare alle “Fonti Rinnovabili”; è invece trasformato all'atto pratico in un mezzo che è stato usato per la stragrande maggioranza per finanziare inceneritori e impianti simili.

Alle parole “Fonti rinnovabili” vengono infatti aggiunte “ed Assimilate” e in questo ultimo gruppo, compresi gli inceneritori (che per giustificare il fatto vengono poi chiamati “termo valorizzatori”)

Cita infatti il CIP6/92:
Col presente provvedimento entrano in vigore le seguenti disposizioni in materia di energia prodotta da impianti ... alimentati da fonti rinnovabili ed assimilate

Oltretutto sono incentivate con la CIP anche particolari impianti a carbone, a oli combustibili e le raffinerie (a patto che rispettino determinate proporzioni di combustibile ed energia termica. Vedi Indice Energetico al titolo I della delibera CIP)
Cosa triste e’ che la stragrande maggioranza degli italiani non sa che questi impianti non fanno neanche “sparire” completamente i rifiuti, ma, oltre ai funi di scarico, producono scorie solide pari circa al 12% in volume e 15-20% in peso dei rifiuti introdotti, e in più ceneri per il 5%. Scarti che ovviamente dovremo seppellire.
http://www.energialab.it/Downloads/Schede/rifiuti.pdf


Inoltre, per effetto di queste disposizioni lo stato paga ai produttori il triplo l'energia che rispetta la delibera CIP e, a parita’ di investimento, questi impianti, rendono molto di piu’ che un parco eolico o peggio uno solare; perciò un produttore deve vendere quell'energia investirà capitali lì (e così è stato).
Inoltre, cosa ancor peggiore, la delibera gli da il diritto di certificare quell'energia come “verde” e quindi di ottenere un certificato rivendibile su un mercato europeo apposito (meccanismo dei “certificati verdi”).
http://www.grtn.it/ita/fontirinnovabili/certificativerdi.asp



Un rischio passato (volutamente) inosservato

Tutto cio’ e’ venduto a noi italiani come “energia rinnovabile” (ma nei fatti non lo e’). E in piu’ la finanziamo. Sono bastate due subliminali parole e il gioco e’ fatto!

  • Assimilate: Questo termine esula dal termine “rinnovabili”. Ciò che noi bruciamo non è altro che una rifiuto che per definizione non riusciamo a rinnovare!
  • Termovalorizzatori: Valorizzano il nostro rifiuto. Sì. Come? Bruciandolo. Allora perché non li si chiamano direttamente inceneritori?
L'Italia con queste pseudo misure scivola lentamente indietro in un’Europa che va orgogliosamente avanti nella lotta all'inquinamento.
Inoltre chi paga le conseguenze sono i suoi cittadini e la loro salute.
Molti studi denunciano infatti, per causa dalla diossina e dai metalli pesanti polverizzati nell'incenerimento, gravi danni alla salute di chi sta intorno ad un inceneritore e ai prodotti delle colture limitrofe (per cui a chi poi se li mangerà).
E seppur questi studi possano essere discutibili, perché assumersene il rischio che non lo siano?

Queste sono furbizie che usano alcuni politici/industriali/petrolieri italiani guidati solamente da interessi economici. Vengono utilizzate normative difficili da seguire per le persone e che comunque fanno comodo, per cui, chi capisce tace. Vogliono tutti, infatti, far sparire i rifiuti e se qualcosa non si vede, nessuno si lamenta.
Si pubblicizzano poi scienziati che sostengono che gli inceneritori non creano danni alla salute e il gioco è fatto:
Dottor Veronesi: http://it.youtube.com/watch?v=EsqHRaeZaHs

la cui fondazione ha come partner
- ACEA - multiutility con inceneritori
- ENEL - centrali a carbone ed olii pesanti e nucleare
- VEOLIA Environment - costruzione inceneritori


Oggi sappiamo che tanti si battono per mostrare il rischio nocività:

  • Il gruppo dei Verdi ha presentato una proposta di legge per abolire i certificati verdi agli inceneritori: http://www.alessandroronchi.net/2006/09/15/progetto-di-legge-per-abolire-i-certificati-verdi-agli-inceneritori/

  • La Commissione Europea durante la presidenza di Romano Prodi nel 2003 con il Commissario UE per i Trasporti e l'Energia, Loyola De Palacio, in risposta ad una interrogazione dell' europarlamentare Monica Frassoni, in data 20.11.2003 (risposta E-2935/03IT) ha ribadito il fermo no dell'UE all'estensione del regime di sovvenzioni europee per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, previsto dalla Direttiva 2001/77, all'incenerimento delle parti non biodegradabili dei rifiuti.

  • Su petition on line è presente una petizione che tutti possono firmare per abolire i finanziamenti a inceneritori e fonti assimilate: http://www.petitiononline.com/RESETINC/

  • Il Conseil Nationale de l'ordre des medicins francese e i principali sindacati dei medici di medicina generale francesi "praticiens" hanno richiesto "una moratoria concernente la costruzione di nuovi inceneritori". L'incenerimento produce centinaia di sostanze tossiche che si liberano nell'atmosfera: http://www.sante.gouv.fr/htm/actu/secu-sanit_03/fiche14.pdf


Se vogliamo constatare che altra soluzione nell’immediato per gestire il problema rifiuti non c'è se non incenerirli, dobbiamo anche dire a gran voce che questa soluzione è temporanea perche’ il problema da combattere e’ un’altro, e che cioè che il rifiuto non deve essere prodotto all'origine.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

1) d'accordo è vero che i rifiuti non dovrebbero essere prodotti. Però
cerchiamo di essere realisti, per quanto si possa differenziare e riciclare
esiste una cosiddetta percentuale critica sopra la quale non riesci a
separare, con il rimanente ci puoi fare 2 cose: o lo metti in discarica o lo
bruci.
Metterlo in discarica in Italia è molto difficile perchè abbiamo una densitÃ
di popolazione molto elevata, in Canada ad esempio mettono tutto in
discarica, ma la differenza è facilemente intuibile...
Quindi comunque bisogna bruciarlo ( a meno di non volerlo mandare in Russia
come alcuni folli proponevano). Ora se bruciandolo, con reti di
teleriscaldamento ci scaldi le case e produci energia, ed inoltre tieni
conto che i termovalorizzatori moderni inquinano comunque diversi ordini di
grandezza di meno rispetto a centrali elettriche classiche come Porto Tolle
(che va a polvere di carbone!!! 300kg di polveri sottili al giorno
emesse...), si capisce bene che il risparmio in termini di inquinamento è
notevole.

2) sempre per quanto riguarda il discorso inquinamento, un esempio
pratico...hai vissuto a Zurigo, quindi l'inceneritore sai bene dov'è..in
centro città ! e non venirmi a dire che gli svizzeri non c'hanno pensato che
inquina, perchè hai ben presente come si comportano gli svizzeri in termini
ambientali...
Zurigo è solo un esempio, in tutti i paesi dell'europa del nord, a
differenza di quello che c'è scritto nel file allegato, stanno costruendo
sempre più termovalorizzatori (basta che cerchi inceneritori o
termovalorizzatori su wikipedia) , oltre ad altri impianti a fonti
rinnovabili perchè, come penso tu sappia, è praticamente impossibile con le
efficienze attuali coprire l'intero fabbisogno di una nazione (se non in
casi molto particolari) solo con fonti rinnovabili vere e proprie.

Immanuel ha detto...

Bella Brex.
Grazie della risposta.

Su quello che hai scritto:
1)Hai ragione a dire che un inceneritore di avanguardia
abbatte di molto l'inquinamento, ma non è MAI stato
provato che non faccia male alla salute.
Inoltre a noi (come ho scritto e dimostrato) ce li spacciano
come risorsa rinnovabile e ce lo fanno pagare doppiamente
senza denunciarne i "possibili" danni alla salute e senza
dire che il futuro deve essere quelo dei "Rifiuti Zero".


2) E' ben diverso riciclare l'80-90% dei rifiuti (come
avviene in svizzera)
http://www.swissrecycling.ch/deutsch/wregel.htm
che riciclarne in media il 22,7% che facciamo in Italia
http://it.wikipedia.org/wiki/Gestione_dei_rifiuti

Anonimo ha detto...

1) cosa vuol dire che non è mai stato provato che non faccia male alla salute!?!?!? è ovvio che bruciare qualcosa, qualsiasi cosa, produce inquinamento, il punto è vedere cosa fa meno male.
Oggi giorno circa l'85% dell'energia italiana è prodotta bruciando gas, olio combustibile, carbone o nucleare dalla Francia (e non solo). Bene controlla pure qua (source: http://it.wikipedia.org/wiki/Inceneritore) la differenza in termini di inquinamento (la normativa per gli inceneritori è l'ultima a destra, quella per Porto Tolle, che se non sbaglio produce l'8% dell'energia nazionale, è nella terza colonna da sinistra):

2.
http://it.wikipedia.org/wiki/Inceneritore#Emissioni_in_atmosfera_e_nelle_acque

Come vedi le emissioni sono in media circa 100volte minori a parità di potenza prodotta.

Il fatto che sia rinnovabile è discutibile certamente. come discutibile è il fatto che i pannelli solari o i mulini eolici siano "puliti", basta che vieni a vedere da noi alla oerlikon come funzionano e cosa adoperano le macchine che li producono per vedere qual'è l'inquinamento prodotto per costruirli...
sarei curioso di vedere il computo totale di inquinamento emesso per kw/h prodotto con pannelli solari, a differenza di quanto si crede è è molto elevato e i pannelli non sono eterni...
sempre per quanto riguarda i pannelli sai bene che comunque non potranno mai costituire alte percentuali nel computo energetico perchè di notte nn funzionano!!! quindi comunque si ha bisogno di altre fonti...


2) in svizzera non riciclano l'80% ("Rund die Hälfte der Siedlungsabfälle werden heute separat gesammelt und recycelt, die andere Hälfte wird verbrannt." source: http://www.drs.ch/www/de/drs/themen/wissen/20669.abfall-wohin-mit-dem-muell.html), riciclano il 50% esattamente come nel nord italia (http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/rovigo/2008/02/06/63358-raccolta_differenziata_rovigo_quinta.shtml)
Quell'80% che dici tu è relativo solo a certi materiali...!
Quindi la situazione svizzera è identica a quella del nord italia...

Ti dico devo essere sincero, queste cose le so perchè ci lavoro e ho interessi. Al contempo pero' ho realizzato, pensando in maniera critica, che la maggioranza delle argomentazioni di chi è contrario sono pretestuose e frutto di scarsa visione globale del problema. Perchè è indubbio infatti, come ti ho detto, che le emissioni non sono nulle e che andare a farsi un tiro ogni mattina di quello che esce dal camino di un inceneritore non è salutare, ma, considerando l'efficenza che riesci ad ottenere, termica (teleriscaldamento o uso industriale del calore) ed elettrica, molto superiore rispetto ad altri metodi di produzione di energia e considerando quali sono gli altri metodi di produzione di energia, si arriva a realizzare che gli inceneritori di ultima generazione sono uno dei metodi meno inquinanti in assoluto di produzione combinata di calore ed energia.

Immanuel ha detto...

Olla man.

Ottime argomentazioni.

Sono d'accordo con te che ci siano miliardi di cose che inquinano molto di piu' di un semplice incenerittore (vedi allegato), alcune che neanche immaginiamo.
Il mio intervento e' pero' sugli inceneritori. Ti ripeto che cmq non possono farci passare per Rinnovabile" l'energia degli inceneritori. E' una questione di principio e di concetto. Bisogna aver ben inquadrato cosa e' rinnovabile e cosa no, altrimenti siamo nelle mani di industriali
sciacalli che ci raggirano con la scusa che e' "per il nostro bene".


Poi i dati che mi hai postato sulla svizzera sono relativi al 2004 (anche se la ricerca e' del 2007). Nel 2007 infatti la swiss ha raggiunto una media nazionale superiore al 76%.
http://en.wikipedia.org/wiki/Waste_management_in_Switzerland#References

Anonimo ha detto...

di nuovo ti sbagli chico

C'è scritto "Switzerland is highly active on the recycling and anti-littering front and is one of the top recyclers in the world with a mean of 76% of all currently recyclable items being recycled"
Cioè il 76% degli oggetti riciclabili vengono riciclati, non il 76% della spazzatura. Non tutta la spazzatura è riciclabile!!!
Al giorno d'oggi è quasi impossibile riciclare il 76% della spazzatura semplicemente perchè non si sa come fare oppure è economicamente insostenibile: quando butti via un pc, ci sono al suo interno talmente tanti componenti diversi che è letteralmente impossibile separarli (a meno di nn voler fare come fanno in Cina in cui c'è gente che li smonta uno per uno a mano pagata tipo 5$ al giorno, se va bene, e con aspettativa di vita inferiore ai 40anni a causa delle inalazioni di metalli....).
Inoltre non tutto cio' che è separabile è anche riciclabile (vestiti, rivestimenti vari, ecc)
In sostanza come ti ho già detto c'è una soglia critica oltre la quale non ricicli. Quindi il rimanente, ripeto, o lo bruci o lo metti in discarica. Visto che in Italia non c'è spazio (cosi' come in svizzera...) bisogna bruciarlo.

Poi che non sia rinnovabile vabeh, è una questione di forma, ma la sostanza rimane. Si puo' discutere sulla questione degli incentivi, ma sul fatto di bruciare la percentuale non riciclabile puoi discutere quanto vuoi ma nn arriverai a nessuna conclusione reale (vuoi anche tu portarlo in discarica in russia????). In sostanza quindi si tratta di trovare delle soluzioni per ricavare il massimo beneficio dalla combustione ed è proprio quello che si fa tramite le reti di teleriscladamento o lo sfruttamento ad uso industriale del calore prodotto.

PS ho visto adesso il flowchart allegato. bene, se guardi il consumo di energia per:

riscaldamento di abitazioni ed edifici
cementifici

rappresenta circa il 20% delle emissioni.
Se tu usando il calore di recupero di un inceneritore dai vapore agli altoforni per produrre il cemento e ci scaldi le case elimini del tutto questo 20%.
Mi spiego meglio.
Oggi giorno per scaldare le case bruci gas ed inquini. Per avere vapore da usare negli altoforni o in moltissime altre industrie bruci gas o usi elettricità (ottenuta bruciando gas fondamentalmente).
Per bruciare i rifiuti, usando normali inceneritori buttando via il calore, inquini di nuovo.
Ora se tu bruci i rifiuti ed utilizzi il calore di scarto (viene scartato completamente negli inceneritori tradizionali!!! buttato via!!!) per gli usi che ti ho descritto non emetti piu' quel 20% !!!!

Certo non è una fonte pulita ma nel computo globale ti permette di inquinare il 20% in meno rispetto a quanto non facciamo oggi! ti pare poco???

Inoltre, ripeto, sarei curioso di vedere quanto inquinamento si produce per produrre i pannelli solari.

Immanuel ha detto...

E' vero. Esiste (ad oggi) una soglia critica di materiale non riciclabile. Materie chimiche (acidi, solventi, ...), resine, materiali di demolizioni.
Non è vero invece che questa soglia deve rimanere. Molte aziende producono prodotti già con l'ottica che un giorno dovranno essere separati e riciclati. Ed è questa l'unica tendenza possibile. Che poi magari non ci arriveremo mai,possibile, però credo che dobbiamo tenerlo a mente.

I rifiuti urbani sono cmq per definizione quasi completamente riciclabili. In alcune città arrivano davvero al 90% di riciclo sul totale e questo è un buon esempio. Col supporoto dell'industria si può arrivare sicuramente anche al 100%.
Ovviamente perchè questa diventi una pratica diffusa bisogna ridimensionare il modo che abbiamo di concepire l'economia consumistica (ma questa è un'altra storia).
L'importante è tenere a mente che solo l'essere umano produce rifiuti. La natura li ricicla tutti, per cui qualcosa di sbagliato ci dovrà essere!?! Individuiamolo ed eliminiamolo.

Anonimo ha detto...

1) si ma e ora nel frattempo cosa ne fai dei rifiuti? intendo adesso? per passare dal 50% attuale del nord italia al 60 o 70 (se mai ci si arriverà) occorreranno circa 10anni. bene dove metti quel 50% che nn ricicli ora?

2) città che arrivino al 90% di riciclo sul totale dei rifiuti non ne ho mai sentite, so per certo che alcuni comuni italiani di dimensioni < 20'000 abitanti superano di qualche punto il 70%, da qui a parlare di città (>200'000, 300'000 abitanti) che arrivino al 90% ce ne passa, dato che il tutto si complica parecchio in una città, in cui c'è gente di passaggio e 1000 altri problemi

3) al 100% potrebbe anche essere teoricamente possible arrivarci, il problema è a quel punto l'inquinamento prodotto per arrivare a questo 100%...già ora si calcola che in molti casi per aumentare la percentuale di riciclaggio, i costi sono superiori ai benefici e cio' altro non significa che si produce piu' inquinamento di quanto non se ne produca ora...e, ti ripeto, siamo ancora a percentuali del 50% in media di riciclaggio, capisci bene che piu' sali in percentuale piu' aumentano le spese (e quindi lo sforzo e quindi l'inquinamento...) quindi il 100%, cosi' come il 90 sono completamente irraggiungibili a meno di scordare spesa e inquinamento prodotto (c'è sempre il discorso del computo complessivo che non puoi scordare)

Che poi si debba ridurre la produzione di cio' che poi diventa rifiuto è un'altra storia appunto come hai fatto notare. pero' a volte mi sento dire che ad esempio bisognerebbe eliminare le confezioni dei prodotti alimentari....bene eliminale, ricorda pero' che da quando sono state introdotte c'è stata un'impennata della durata della vita media ovviamente per ragioni igeniche. Quindi il fatto che la terra sia inquinata oggigiorno non preclude il fatto che siamo la generazione con l'aspettativa di vita piu' lunga mai esistita....

Immanuel ha detto...

Yoo Bras.

1) Ma infatti ho scritto che i termovalorizzatori li DOBBIAMO accettare ma con la conoscenza che e' una soluzione temporanea. Non che ce li psacciano come definitivi.
E' semplice: li costruisci, questi bruciano, i rifiuti spariscono e tutti sono contenti (Tranne quelli malati di cancro).
Diverso se ne denunci i rischi e ne dichiari la temporaneita' (cosa che non e' mai fatta veramente).

2) Ecco in Italia comuni che arrivano al 90%:
http://www.comuniricicloni.org/pdf/top_ten_e_vincitore_assoluto.pdf
(http://www.ecosportello.org/ssezione.php?sid=13&ssid=24&s3=44)
Ok. Bisogna dire che per le grandi citta' invece arriviamo al 60% nei migliori casi (per tutte le ragioni che hai anche detto) ma questi esempi ci fanno notare che e' possibile.

3) Che riciclare il 100% implichi uno sforzo enorme non e' vero. O melgio. Puo' essere vero oggi ma non lo sara' domani.
Riciclare non e' solo un costo, ma una risorsa.
Quando citi i benefici (per esempio igenici) che il "consumismo" ci ha dato hai ragione. Stiamo meglio. Viviamo di piu'. Ma ti sembra giusto che per stare bene noi bruciamo i nostri scarti e ne seppelliamo le ceneri? O che inquiniamo i nostri ambienti naturali? O che facciamo estinguere speci intere?

Anonimo ha detto...

1) i comuni nell'elenco (a parte il fatto che di legambiente nn mi fido visto che sono preconcettualmente contrari a qualunque copsa che nn sia raccolta diffreneziata e discariche - non vicino alle loro case pero'...) hanno una percentuale di differenziazione del 20000% ma non di riciclaggio!!! puoi separare il 98% ma se poi metti in discarica il 40% di quello che separi (e penso sia cosi') ritorni alle medie consuete di riciclaggio.
poi ti ripeto hai preso ad esempio comuni ridicoli!!! non ce n'è uno che supera i 6000 abitanti, perfino il posto in lichtenstein dove lavoravo ne aveva di piu' (senza contare le mucche...). avere percentuali di differenziazione del genere in una città è al giorno d'oggi letteralmente impossibile (qua ci sono alcune percentuali di città italiane: http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/rifiuti-6/rapporto-rifiuti-apat/rapporto-rifiuti-apat.html)

2) per quanto riguarda la temporaneità...che discorso è???? qualsiasi cosa è temporanea!!! se si trovano delle soluzioni migliori si adotteranno, è sempre stato cosi' e sarà sempre cosi'....

3) l'ultimo punto è pura demagogia...dai ema sii realista. nessuno vuole distruggere speci e inquinare ambienti.
come ti ho già detto, se confronti la situazione attuale, italiana in particolare, in cui la maggior parte dell'energia elettrica è prodotta bruciando gas, olio o carbone producendo emissioni (guarda la tabella che ti ho mandato un paio di mail fà) in media 100 volte superiori rispetto ad un moderno termovalorizzatore con il quale in piu' recuperi il calore per scaldare le case, fai presto a capire che abbattersti le emissioni di molto sfruttando di piu' questi termovalorizzatori. Cio' significa meno cancri rispetto a quelli attuali, non piu' !!!

Se poi vuoi dirmi che vorresti avere il 100% di riciclaggio e tutta l'energia prodotta da pannelli solari o dal vento, bene questa è pura utopia al giorno d'oggi, con le efficenze attuali e con i costi attuali, certo è un sogno e si stanno facendo passi in questa direzione ma cio' nn vuol dire che non bisogna pensare a risolvere i problemi attuali con le soluzioni attuali!!

Immanuel ha detto...

Vedo che anche tu nn c'hai un cazzo da fare oggi...

1) I comuni nell'elenco servono solo da esempio. Proprio questa era lo scopo dell'iniziativa di Legambiente.
Senza questi esempi nessuno penserebbe che sia possibile.
A Napoli il 23 Febbraio ci sara' la giornata del rifiuto.
http://iomirifiuto.wordpress.com/2008/02/11/giornata-del-rifiuto-napoli-23-febbraio-2008/
In campaina infatti si ricicla meno del 20% ma ci sono 40 comuni che superano il 60% e danno i "buon esempio" agli altri.
http://www.ecosportello.org/

2) Qualsiasi cosa e' temporanea un paio di palle. Per molti, incenerire e' l'unica soluzione, punto e basta. Questa e' staticita' di pensiero! Non Accettazione della
temporaneita'.

3) E' vero, puo' sembrare demagogia, ma non lo e'. "Nessuno
vuole distruggere ambienti o speci". Vero. Se lo sapessi che
lo stai facendo non lo faresti piu'. Per questo e' importante (e non demagogico) denunciare apertamente tutto il danno che le nostre azioni e stili di vita recano all'ambiente che ci circonda.
La vera demagogia oggi e' il "Business as Usual" che si e' dimostrato non essere piu' sostenibile.

Anonimo ha detto...

eheheheh diciamo che io è da sempre che nn c'ho un kazzo da fare puta madre....

1) non puoi mettere sullo stesso piano comuni di 1000 ab e città di 1milione, non sono paragonabili, non puoi usare le stesse metodologie di raccolta!! e non ti sto dicendo che non è economicamente realizzabile, ti sto dicendo che non è fisicamente realizzabile!! basta guardare la differenza in termini di stile di vita tra città e campagna per rendersene conto...

2) per quanto riguarda la temporaneità, bene è ovvio che ci sono persone che la vedono come una soluzione definitva, come è ovvio che ci sono persone che non li vogliono nemmeno come soluzione temporanea...come vedi gli estremi esistono da entrambe le parti....

3) per quanto riguarda il danno che produciamo all'ambiente, non c'è ombra di dubbio che tu abbia ragione, solo che non c'entra con la nostra discussione, perchè ti ripeto ORA (non fra 30anni) l'unica soluzione realizzabile per smaltire i rifiuti senza buttare via il calore prodotto sono i termovalorizzatori. Si è dimostrato che a parità di energia prodotta inquinano 100 volte meno delle centrali elettriche da cui otteniamo l'85% dell'energia ora, riscaldano le case praticamente for free come beneficio aggiunto (permettendo di risparmiare una quantità notevole di gas altrimenti bruciato allo scopo...). Se hai soluzioni migliori da applicare ora e che apportino benefici non fra 20 anni sono tutt'orecchi....

In sostanza non sto affatto dicendo che non si debbe puntare con maggior convinzione sulla differenziata e sul riciclo, anzi, sto dicendo pero' l'unica soluzione ora realizzabile per risolvere il problema di dove mettere la spazzatura che produciamo da qui a quando non avremo una percentuale di differenziata del 90% (dubito che avverrà mai in ogni caso...), sono i termovalorizzatori.

Immanuel ha detto...

Ok. Brex
Come hai letto nell'ultima frase del mio articolo, non sono completamente contrario ai termovalorizzatori oggi. Di questo non ne ho mai detto il contrario. Sopratutto in Italia.
Il mio articolo era su come ce la mettono nel culo facendoceli passare come energia rinnovabile (e cioe', agli occhi degli italiani, pulita) quando assolutamente non lo
e'.

Questo e' un sistema che ci induce a pensare che sia l'unica soluzione e oltretutto ' sostenibile, quando invece non lo e'!
La cominita' europea infatti considera "rinnovabile" soltanto l'energia prodotta bruciando biomasse (come legno e rifiuti organici) e non rifiuti in generale, e per tale motivo l'Italia è stata oggetto di procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea!.
http://www.ecosportello.org/TANews/news/show_news.php?subaction=showfull&id=1158564733&archive=&template=tpl_speciali

Questa e' una presa in giro. Capisci che fa una differenza enorme su come imposti una iniziativa all'opinione pubblica!?!
Che ("certi" termovalorizzatori) inquinino meno di molto altro, non vuol dire che bisogna lasciare da parte il criticismo.

Anonimo ha detto...

beh vabeh a questo punto pero' nemmeno le biomasse sono pulite...le bruci anche loro!!
e nemmeno il solare o l'idroelettrico o l'eolico sono puliti perchè, a parte il danno paesaggistico sicuramente superiore, dato che di solito devi costruire gli impianti in regioni belle dal punto da punto di vista paesaggistico (eolico e idroelettrico per lo meno), si inquina per produrre i pannelli, per produrre i mulini e per produrre le dighe
che siano rinnovabili è opinabile sono d'accordo, anche se la differenza anche qui con le biomasse a ben pensarci non è cosi' ben definita...

per quanto riguarda il criticismo, ok d'accordo pero' minkia se nn ci sono soluzioni valide allo stato attuale delle cose, si puo' criticare quanto si vuole ma poi si finisce per essere sommersi dai rifiuti e a quel punto fai i falo'....

Immanuel ha detto...

E' la nostra economia che non e' pulita.
Perche' se oggi realizziamo un Pannello solare o un generatore eolico consumiamo energia elettrica (che inquina), metalli (la cui estrazione e lavorazione inquina),
vernici e quant'altro.

Ma se avessimo costruito tutto questo con un ottica ambientalistica. Insomma, se avessimo tenuto conto di non essere soli a questo mondo, magari avremmo una situazione piu' sostenibile, no?

Adesso e' difficile cambiare tutto, ma non possiamo lasciare questi cambiamenti nelle mani degli industriali (che fanno i loro interessi (economici).
E' la gente che si deve ribellare e denunciare.
Fortunatamente (forse) l'europa ci aiutera' su questo.
Sopratutto a noi italiani che siamo anni luce indietro al resto dei paesi.

La tendenza deve essere quella di valutare l'impatto ecologico di un attivita' a 360 gradi.
Dobbiamo affrontare un grande cambiamento come quello che l'economia ha affrontato con l'introduzione del "controllo della qualita'" negli anni 70 con Toyota. La "Failure rate" di ogni attivita' con impatto sull'ambiente deve essere tendente a zero.
http://en.wikipedia.org/wiki/Failure_rate

Oggi, non esiste una vera attenzione capillare per l'ambiente, ma solo un'attenzione alle leggi ambientali (che non sono e non saranno mai abbastanza).
Cio' che la legge non ti permette di fare allora si fa!
"Business as usual".