giovedì 21 febbraio 2008

Riciclaggio Rifiuti

Situazione in Italia
Dove siamo e come possiamo fare

Nel 2007, in Campania, il Comune di Padula (SA) ha riciclato il 67,97% dei suoi rifiuti posizionandosi al primo posto nel sud Italia nel premio “Comuni Ricicloni 2007” promosso da Lega Ambiente, oramai arrivato alla 7a edizione. Con lui altri 40 comuni campani, che nella totalità dei comuni del sud, della classifica ne costituiscono i due terzi. Questo dimostra che i cittadini campani non sono secondari nell'attenzione per l'ambiente.

Purtroppo però i problemi di questi giorni del comune di Napoli, Caserta e relative province hanno danneggiato l'immagine dell'intera regione e dei suoi cittadini.

http://www.ecosportello.org/


Quello che è successo a Napoli ci ha però regalato una grande lezione, mostrando all'Italia e al mondo, che i rifiuti esistono e ne produciamo montagne! E' infatti importante che ci rendiamo tutti conto che quello che buttiamo ogni giorno è uno scarto della nostra società e del nostro stile di vita moderno.

La parola “rifiuto” infatti esprime perfettamente il concetto. Un processo/attività che produce rifiuto e’ un processo inefficiente.

Ogni anno in Italia vengono infatti prodotte circa 130 milioni di tonnellate di rifiuti; più di 500kg/anno pro capite. Si dividono essenzialmente in Rifiuti Urbani (ca 30mln ton), da Imballaggi (ca 74mln ton), e Rifiuti Speciali (rifiuti di lavorazione industriale e incenerimento). Complessivamente ne ricicliamo solo il 30% circa.

http://www.apat.gov.it


Se provassimo ad immaginare la nostra società concentrata su un’isola in un lago, dalla quale non si potesse andarsene, la problematica “rifiuto”, sarebbe in cima alla nostra economia. Buttando gli scarti in acqua, presto uccideremmo il pesce di cui viviamo. Seppellendoli nella terra, in una generazione affiorerebbero, riducendo spazio alle coltivazioni, bruciandoli, dovremmo comunque smaltirne le ceneri tossiche.

L’unico modo che avremmo per vivere su quell'isola e’ riciclando completamente qualunque scarto.

In fondo, anche oggigiorno, esistono alcune realtà che desiderano un mondo dove il riciclo e’ completo. Alcune città come abbiamo visto, si impegnano seriamente sul problema e attuano per esempio raccolte porta-a-porta. Grazie a questo sistema, cittadini e attività commerciali, possono riciclabile comodamente tutto ciò che e’ conferibile separatamente. Nel cestino degli scarti, finiscono solo quei prodotti e confezioni che non sono riciclabili. Per questi scarti è l’industria che in futuro si dovrà assumersi la responsabilità di non produrli.


La cosa che perdiamo di vista è che se facciamo caso ai prodotti che non possono essere riciclati notiamo che sono totalmente di derivazione chimica (gomme e plastiche, polveri, liquidi acidi, aggregati del benzene, etc) che cioè hanno subito modificazioni nella struttura molecolare da parte dell’uomo. La natura infatti non produce scarti inutili. Tutto ciò che i suoi organismi rifiutano, come escrementi, foglie e rami caduti, animali e piante morte, vengono completamente assorbiti e trasformati in risorsa per la biosfera, e in tempi ridottissimi.

Ciò vuol dire, ancora una volta, che l’uomo stesso altera la natura da cui e’ nato non per il bene stesso della natura ma per una necessità di sopravvivenza della sua razza, senza accettare condizioni.


Dobbiamo capire che la realtà è un altra. Non viviamo in uno spazio infinito, ma in una sfera dalle dimensioni ben note. Seppellire o bruciare i nostri rifiuti non elimina il problema, ma lo rimanda semplicemente alla generazioni future.

Anche noi tutti, abbiamo il compito di immaginare e direzionare questa società in cui il riciclo e il riuso devono essere politiche alla base dell’industria.

Tutto ciò che non si può riusare, riciclare o compostare non deve ne essere prodotto ne essere consumato (acquistato).

E' infatti grazie alla cooperazione tra buona volontà dei cittadini unita alla produzione consapevole dell'industria che elimineremo completamente questo problema.

Discariche (che producono gas serra e devono essere monitorate per 30 anni) e inceneritori (che producono diossina cancerogena e 1 tonnellata di cenere tossica ogni 3 di rifiuti!) non sono una soluzione al problema, ma un rimedio temporaneo da eliminare in fretta per il nostro bene e quello dell'intera biosfera alla quale apparteniamo.



Alcuni consigli e infos utili:

Per fare qualche riferimento, per ridurre lo spreco di materiali potenzialmente riciclabili ci sono delle piccole cose che tutti possiamo fare con semplicità:

  • Acquisti Intelligenti e consumo critico

Buona parte delle cose che compriamo non ci sono necessarie. Una volta aperti e avanzati, certi alimenti vengono buttati. Infatti in media, il 15% dei nostri rifiuti domestici sono cibi sprecati

Quando compriamo un oggetto preferiamo per qualcosa di lunga durata e teniamo cara la garanzia (evitiamo le cose dei negozi "tutto a 1€”). Spendiamo magari qualche € in più ma ci guadagneremo in durata dell'oggetto. Evitiamo assolutamente prodotti usa e getta.

Preferiamo cibi e prodotti contenuti in confezioni riciclabili o possibilmente senza confezione (o sacchetti superflui) come vuoti a rendere, riutilizzabili. Beviamo la nostra acqua del rubinetto. Chiediamone semmai le caratteristiche alla ASL locale.

Le confezioni in vetro o in metallo sono perfette (materiali riciclabili ALL'INFINITO!) o quelle di carta, riciclabile e comunque velocemente biodegradabile.

  • Rifiuti organici

Questi sono circa il 30% della nostra spazzatura. Sono molto importanti perché in molte città sono trasformati in compostaggi per la concimazione e in etanolo usato come combustibile. Sono riciclabili al 100% e anzi, molto utili all'ecosistema che li ha prodotti. Buttarli sarebbe uno spreco davvero inutile. Per raccoglierli basta un bidoncino in plastica sigillato da una semplice guarnizione.

  • Raccolta differenziata

Non è così difficile come sembra. Ogni comune oramai vi mette a disposizione una procedura per riciclare i vostri scarti.

Basta avere un paio di sacchi in casa oltre a quello ordinario dove mettete carta, plastica, latta, vetro.


Con un attento e consapevole acquisto, evitando gli sprechi e con un piccolissimo impegno nella separazione possiamo riciclare praticamente tutto di tutto quello che ogni giorno buttiamo:


  • Carta e Cartone - Tutte le città d'Italia partecipano al riciclo della carta! Molti comuni riciclano anche i cosiddetti "Poliaccoppiati", che sono i contenitori composti sia da carta che plastica/alluminio; Riportano sul retro della confezione il simbolo del riciclo con all'interno CA (quelli dei succhi e del latte per capirci!)

  • Imballaggi di plastica e polistirolo - Purtroppo prendono una grossa parte della nostra spazzatura, ma nell'80% dei casi sono riciclabili, e quando non lo sono più vengono trasformati in "bellissime" sedie o maglioncini in Pile

  • Vetro e Lattine - Questi materiali possono essere riciclati all'infinito, e questo vuol dire che, al loro secondo, terzo, ... utilizzo non perdono alcuna delle loro caratteristiche meccaniche di contenimento e conservazione!!

  • Verde e organico - Qualunque scarto del cibo (ossa, bucce, avanzi, ...) e del vostro giardinetto (come foglie, rami, ...), insomma tutto ciò che e' organico (a base carbonica). Moltissimi paesi d'Italia lo riciclano, ma altrimenti potete farvi il vostro “compost” casalingo.

  • Indumenti, scarpe, borse - Dovreste trovare in giro grossi bidoni grigi o gialli (come ad esempio quelli della “Caritas”, dove pero' potete mettere solo indumenti in “buone” condizioni).

  • Farmaci scaduti - Trovate contenitori vicino alle farmacie, o chiedete al vostro farmacista.

  • Batterie esaurite - Purtroppo questo oggetto non puo' essere riciclato ma e' di assoluta importanza buttarlo all'interno dei contenitori appositi. NON BUTTATELO IN SPAZZATURA. Quando si perfora l'involucro esterno, fuoriescono acidi distruttivi e dannosissimi per l'ambiente, anche se posti nelle stesse discariche.

  • Legno e segatura - Tipo anche armadi o scrivanie o simili. Possono essere portati al vostro "ecocentro" più vicino. Sono molto utili per essere trasformati in legno truciolare o compensato.

  • Materiale elettronico - Sempre più importante perché ne produciamo sempre di più (circa 30 milioni di PC all'anno vengono buttati!). Lo potete portare anche questo nell'ecocentro cittadino.


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Un consiglio è, se siete incerti, non esitate a chiedere al vostro comune quali sono i materiali che vengono riciclati vicino a casa vostra e dove poter portare quelli che non hanno un apposito bidone. Sicuramente vi indicheranno un “ecocentro” di zona; e' un'area di raccolta rifiuti, molto spesso vicina all'inceneritore. Raccolgono in maniera differenziata tutti i rifiuti (separati in origine) ed è dove devono anche essere conferiti i cosiddetti rifiuti ingombranti.


La battaglia più grande che dobbiamo combattere oggigiorno è quella contro il messaggio sempre più dilagante della nostra economia che è più consumi e più sei felice. I rifiuti però sono la prova pratica che questo messaggio è sbagliato. I nemici che dobbiamo combattere oggi non sono i talebani o gli iraniani o i comunisti, sono la diossina, i gas serra, le piogge acide... Sono quelli che veramente uccidono! Insomma, la nostra ignoranza ed il nostro egoismo.

La speranza che ci rimane per il 21mo secolo è che entri nella mentalità collettiva che il riciclo e il riuso sono le uniche politiche possibili della nostra società. Prima o poi potremmo finire lo spazio a disposizione per le discariche e aver saturato il cielo di fumi tossici.

1 commento:

nicola E. ha detto...

è proprio triste vedere come i dinosauri politici non siano in grado di fare delle politiche che guardino al futuro.

voglio aggiungere che un'ecologismo ragionevole e razionale (voglio escludere gli estremismi che producono solo disastri)
sia un investimento economico e sociale per il futuro nel lungo termine.

meno rifiuti infatti vuol dire meno discariche/inceneritori e, dunque data la correlazioni, meno epidemie sanitarie(vedi tumori leucemie infezioni...), perche oggi in italia specialmente in alcune aree si puo parlare di epidemia, che oltre ad avere pesanti costi sociali, hanno una caduta in termini economici molto pesanti sul sistema sanitari (nell'ordine dei centinaia di milioni di euro).

in questo quadro è necessario sottolineare la correlazione tra aree in cui le mafie hanno grande potere (in cui le amministrazioni non hanno la minima impronta ecologista) e vere e proprie sacche epidemiche.

spero almeno che l'attuale dramma immondizia insegni non solo ai campani(che con la loro omerta hanno contribuito alle attuali emergenze)
ma a tutti gli italiani ad indignarsi, e protestare prima che la me*rda affiori a galla perche poi è difficile tornare indietro.